Gabriella Monti

Ecologia della mente, Luglio-Dicembre 2021, Vol. 44, N. 2

L’uso della fotografia in psicoterapia è diffuso in modo trasversale nei vari orientamenti teorici. Nel presente contributo si analizzeranno i diversi utilizzi della fotografia e i principali autori che se ne sono occupati, in particolare le PhotoTherapy Techniques di Judy Weiser e il lavoro in ottica sistemico relazionale di Rodolfo de Bernart. Verranno presentati alcuni casi clinici per illustrare l’utilizzo delle immagini fotografiche in terapia, in particolare: il genogramma fotografico, l’autoritratto e il dialogo con gli antenati. Con il genogramma fotografico è possibile entrare direttamente nel mondo relazionale del paziente, nel racconto si segue il filo delle foto, una narrazione parallela a quella del discorso verbale che però la arricchisce e approfondisce. Nel lavoro con l’autoritratto il paziente ha la possibilità di guardare se stesso: la macchina fotografica, come uno specchio, restituisce aspetti nuovi e sconosciuti della propria identità. Nel dialogo con gli antenati si fanno comunicare tra loro gli autoritratti del paziente e le foto degli antenati.
Parole chiave. Psicoterapia, fototerapia, genogramma fotografico, autoritratto.

Summary. Beyond the gaze. Photography in psychotherapy.
The use of photography in psychotherapy is widespread across the various theoretical orientations. In this paper we will analyze the different uses of photography and the main authors who have dealt with it, Judy Weiser’s PhotoTherapy Techniques and Rodolfo de Bernart’s work in a systemic relational perspective. Some clinical cases will be presented to illustrate the use of photographic images in therapy, in particular: the photographic genogram, the self-portrait and the dialogue with the ancestors. With the photographic genogram it is possible to enter directly into the patient’s relational world, in the story one follows the thread of the photos, a narration parallel to that of the verbal discourse which, however, enriches and deepens it. In working with the self-portrait, the patient could look at himself: the camera, like a mirror, returns new and unknown aspects of one’s identity. In the dialogue with the ancestors, the patient’s self-portraits and the photos of the ancestors communicate with each other.

 

Key words. Psychotherapy, phototherapy, photographic genogram, self-portrait.