Walter Bernucci, Rita Sabatini, Anna Maria Galassi, Rita Vergura, Nicoletta Fosco
Ecologia della mente, Gennaio-Giugno 2011, Vol. 34 N. 1
Riassunto. Comparsa in Abruzzo negli anni ’80, la formazione sistemica ha prodotto l’idea che è possibile utilizzare la psicoterapia sistemico-relazionale nei servizi sociali e sanitari, anche se solo nel 2001 la psicoterapia è inserita nei Livelli Essenziali di Assistenza fra le attività da svolgersi nei consultori. Questa lenta azione divulgativa in un territorio, culturalmente inaridito da decenni di medicalizzazione del disagio psichico, è stata attivata, con fatica e determinazione, da L. Harrison e da M.G. Cancrini che per prime entrano nel territorio abruzzese, in particolare a Pescara e a Chieti, dove introducono la consulenza familiare e la psicoterapia sistemica. Abbiamo pensato di proporre l’analisi di 116 psicoterapie condotte fra il 1997 e il 2007, in una struttura consultoriale del Servizio Sanitario Nazionale. Da questa disamina si evidenzia che, là dove i terapeuti lavorano sulla base di un pensiero forte, alimentato da interesse e passione nei confronti della terapia stessa, si riescono a produrre buoni risultati terapeutici, indipendentemente dal setting. L’indagine evidenzia criticità ma anche punti di forza della terapia familiare che, a prescindere dalle tecniche, si fonda sulla capacità empatica del terapeuta che mette in gioco sé stesso e le sue idee di riferimento. Questo articolo vuole essere uno stimolo per spingere ad una maggiore consapevolezza i terapeuti sistemici che con fatica vivono nei servizi pubblici a proseguire nel difficile compito di fare terapia in contesti poco strutturati e offrirla a coloro che direttamente o indirettamente ci chiedono aiuto, sia nei servizi di prevenzione, sia nei contesti di diagnosi e cura.
Parole chiave. Pensiero forte, cartella sistemica, formazione, setting non strutturato, psicoterapia sistemica nei servizi pubblici, coterapia di operatori, personalità del terapeuta.
Summary. The systemic-relational psychotherapy. The systemic training, in Abruzzo since 1980, has introduced the idea that the systemic-relational psychotherapy is useful in social and health services, even if, psychotherapy was included in the Essential Levels of Care among the activities to be carried out in clinical context only since 2001. This slow and popular action, difficult in this country for decades of medicalization of mental illness, has been activated by L. Harrison and M. G. Cancrini, with their determination and hard work. They, first approached the territory of Abruzzo especially Pescara and Chieti, have introduced the systemic family counseling and psychotherapy. Therefore we decided to propose an analysis of 116 psychotherapy conducted between 1997 and 2007, in a clinical structure of the National Health Service. From this discussion it is highlighted that, if in case the therapist works with a strong thought, fostered by interest and passion towards the psychotherapy, is able to produce good therapeutic results, regardless of the “setting”. The research highlights weaknesses but also strengths of family therapy, which is based on techniques and on the therapist’s empathic skill, who involves himself and his ideas. This article would be an incentive to drive the systemic therapists to greater awareness, who live with difficulty in public services. In particular would be an incentive to go on in the difficult task to do therapy in unstructured contexts and to offer this clinical work to those who, directly or indirectly, ask us for help, whether in prevention services or diagnosis and treatment contexts.
Key words. Strong thought, medical records with systemic approach, training, unstructured setting, systemic psychotherapy in public services, cotherapy teams, therapist’s personality.