Il gioco dei destini incrociati nella pratica clinica e nella formazione dello psicoterapeuta sistemico relazionale.

Seminario con il Prof. Francesco Bruni

1 Ottobre 2010 dalle ore 8:30 alle ore 18,30 – Museo Delle Genti D’Abruzzo Sala Auditorium Via delle Caserme, 22 – Pescara

EVENTO ECM

L’incontro fra storie è un tema che ricorre non solo in letteratura e nell’ambito dell’attività narrativa, caratterizza anche la prassi psicoterapeutica con contaminazioni reciproche. Se pensiamo al disagio psichico le storie che si incrociano, nel contesto proprio del colloquio clinico, sono generalmente destinate a produrre cambiamenti nelle condizioni di vita degli individui e a favorire, almeno secondo l’intenzione dei terapeuti, l’attivazione dei processi evolutivi. Qui entrano in gioco diversi elementi della complessità psicoterapeutica inerenti l’incontro fra terapeuta e individuo/famiglia che chiede aiuto. La ricerca sugli aspetti comuni che si ritrovano nei diversi approcci che fanno riferimento al paradigma sistemico-relazionale ci porta a considerare le peculiarità della persona del terapeuta, i modelli di lettura dei sistemi relazionali e delle relative problematiche e i diversi oggetti utilizzati, come apparati che corredano il colloquio in psicoterapia. Questi fattori contribuiscono a determinare l’assetto dell’attività psicoterapeutica e indirizzano la ricerca verso la scoperta di nuovi strumenti e procedure che tengano conto dei continui intrecci emotivi e cognitivi, dei complessi processi di decostruzione e ricostruzione di senso che l’esperienza clinica comporta, sia per chi chiede aiuto, sia per chi lo offre. Su tali presupposti poggia il “gioco dei destini incrociati”. Nel corso del seminario ne vengono illustrate le caratteristiche principali e l’applicazione clinica. Il seminario prende spunto da uno scritto di Italo Calvino, Il castello dei destini incrociati (1973), il cui racconto inizia con un viandante che giunge in un castello. Gli ospiti scoprono presto di non essere più in grado di parlare, per magia o per incantesimo; così, per comunicare, usano i tarocchi, creando storie che s’incrociano e si combinano in un gioco che coinvolge tutti. Nasce da ciò l’idea di uno spazio d’incontro fra il terapeuta e la famiglia, in cui comunicare attraverso un linguaggio analogico e raccontare le vicende legate ai destini che si intrecciano nell’esperienza terapeutica. Lo strumento descritto, denominato “Carte dei Destini Incrociati”, è composto da 22 carte, raffiguranti per lo più noti dipinti, suddivise in due gruppi di 11 carte ciascuno. Il primo gruppo raccoglie le immagini che si riferiscono ad alcune fasi del ciclo di vita familiare, mentre il secondo raffigura i miti che più frequentemente sembrano emergere nel corso delle terapie con coppie e famiglie. Proponendo a coppie e famiglie di raccontare la loro storia avvalendosi di particolari immagini si è stimolati ad uscire da una lettura lineare e adottare, invece, una modalità di tipo circolare. Lo strumento è applicato sia in supervisione, sia in ambito clinico. Il gioco dei destini incrociati può essere utilizzato con la famiglia in diverse fasi del percorso di terapia, con lo scopo di far emergere la natura della relazione e di facilitarne il racconto, ma anche in un momento conclusivo, al fine di rielaborare l’esperienza terapeutica. A tale scopo vengono descritti diversi casi clinici. In contesti formativi e di supervisione, nasce, invece, uno spazio dove gli allievi e i terapeuti possono rielaborare l’esperienza clinica, ritrovando aspetti di sé che si presentano nel rapporto con chi chiede aiuto.

Info e Prenotazioni Presso la Segreteria dell’IPRA tel e fax: 085/68644 – email: ipra@interfree.it www.ipra-mariagraziacancrini.com